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ORTRUGO DOC

VIGNETI CAMINATA ORTRUGO

VIGNETI CAMINATA ORTRUGO

ORTRUGO

D.O.C.

D.D. 21 luglio 2010

(fonte GURI)

 

ART 1

 

La denominazione di origine controllata  del  vino  "Ortrugo"  (anche nella tipologia frizzante  e  spumante)  è  riservata  ai  vini  che rispondono alle condizioni ed ai  requisiti  stabiliti  nel  presente disciplinare di produzione.

 

ART 2

 

I vini a  denominazione  di  origine  controllata  "Ortrugo"  di  cui all'articolo 1 devono essere ottenuti da uve provenienti  da  vigneti composti , in ambito aziendale, dalla varietà:

Ortrugo per almeno  il 90 %;

possono concorrere le uve dei vitigni a bacca di colore analogo,  non aromatiche, idonee alla coltivazione in Emilia-Romagna,  fino  ad  un massimo del 10%.

 

ART 3

 

I) La zona di produzione delle uve idonee alla produzione del vino  a denominazione  di  origine  controllata   "Ortrugo",   comprende   il territorio a vocazione viticola delle colline piacentine ed  include,

in provincia di  Piacenza, 

l'intero  territorio  amministrativo  di:

Caminata (escluso le isole amministrative  in  provincia  di  Pavia), Nibbiano, Pianello Val Tidone,  Piozzano,  Ziano  Piacentino, 

ed  in parte il territorio amministrativo dei comuni di: 

Agazzano,  Alseno, Bettola,  Bobbio,  Borgonovo  Val   Tidone,   Carpaneto   Piacentino, Castell'Arquato, Castel San  Giovanni,  Coli,  Gazzola,  Gropparello, Lugagnano Val  d'Arda,  Pecorara,  Ponte  dell'Olio,  Rivergaro,  San Giorgio Piacentino, Travo, Vernasca e Vigolzone.

 

Tale zona e' così delimitata:

Partendo dall'entrata sud nel centro abitato di Borgonovo Val Tidone, il limite segue verso ovest la strada  per  Moretta  e,  superata  Costera Moretta all'incrocio con il R. Torto,  risale  verso  nord  tale corso d'acqua ed all'ansa  successiva  la  quota  91  all'altezza  di Polesera, segue verso nord-ovest per la strada  che  conduce  a  C.na Montezella.

Da  C.na  Montezella  segue  quindi  la  strada  che,  in direzione nord-ovest, raggiunge  C. Cavo  Perletti  sulla  strada  per Castel San Giovanni: prosegue quindi lungo tale strada verso sud  per breve tratto e, all'altezza della quota 93 segue, in direzione ovest, quella per C. Perduta e C. Pradella fino al  r. Gambero  per  proseguire poi lungo tale corso d'acqua verso nord per circa 700 metri e seguire poi il sentiero che in direzione nord-ovest raggiunge la  strada  per

Fornaci: lungo  questa  verso  sud-ovest  attraversa  Fornaci  quindi Casanova e, proseguendo, passa a sud  di  C. Merlino  e  raggiunge  il confine  della  provincia  in  prossimità  della   quota   96   sul T. Bardonezza.

Segue, in direzione sud, il confine provinciale attraversa il lago di Trebecco e, proseguendo sempre sul confine provinciale  in  direzione sud-ovest,  raggiunge,  a  quota  779,  il  Roccone,  nel  comune  di Nibbiano; segue quindi la strada  verso  nord  per  Ca'  dei  Giorgio (quota 653) e da  tale  località  segue  verso  sud  e  poi  est  la carrareccia per la Ca' dei  Follini. 

Da  questa  località  prosegue verso sud-est per la strada che attraversa Ca' Bazzari e, a quota 683 segue quella per Lazzarello, attraversando  prima  la  quota  753  e, superato Lazzarello, raggiunge proseguendo sempre  verso  sud,  prima Ca' di Lazzarello, poi case Bianchi, sul  proseguimento  arriva  alla quota 665, laddove la strada incrocia il corso d'acqua che confluisce nel rio della Fornace dell'Aia, a quota 550, segue quindi,  da  quota 665, prima l'affluente e poi quest'ultimo  corso  d'acqua  sino  alla confluenza nel T. Tidoncello Merlingo, lungo  il  quale  risale  verso nord-est sino alla confluenza a quota 388,  con  il  T. Tidoncello  di Sevizzano.

Da quota 388 risale il Torrente Tidoncello e,  a  sud  di  Marzonago.

Prosegue in direzione est per il rio Sereno, toccando le quote 493  e 532, dove raggiunge la strada per Sevizzano; prosegue lungo questa in direzione sud, costeggia il centro abitato di Sevizzano  ad  ovest  e segue verso est la strada per C.Saliceto (quote 695). 

Da  C. Saliceto segue la strada in direzione nord-est fino a raggiungere a quota  708 il confine comunale di Piozzano. Prosegue lungo questi  in  direzione sud sino ad incrociare quello di Travo  a  quota  801,  segue  quindi quest'ultimo  confine  in  direzione  sud-est  ed  alla  quota   681, all'incrocio con la strada per Scarniago,  prosegue  verso  nord-est, lungo questa attraversa il centro abitato di Scarniago e  proseguendo raggiunge Madellano segue  verso  nord  e  poi  est  la  strada  che, passando per le quote 560, 554,  477,  incrocia  quella  per  Chiosi.

Prosegue lungo quest'ultima verso sud, toccando i centri  abitati  di Termine Grosso e Pietra e raggiunge poi, a quota 671,  nuovamente  il confine comunale di Travo; discende lungo questi in direzione sud  ed in località  Cappaia, all'altezza di Ronda Nera,  lascia  il  confine per seguire verso ovest il sentiero che attraversa le quote 389, 405,

439 ed a quota 445 incrocia la  strada  per  Parcellara,  segue  tale strada verso nord-ovest e raggiunge Parcellara da  dove  segue  verso ovest il fosso affluente di sinistra del Rio Dorba.

Dalla  confluenza risale, per breve tratto, il rio Dorba; ed a quota 337  risale  verso ovest un affluente di destra  del  medesimo  corso  d'acqua  fino  ad incrociare la strada per Freddezza;  percorre  questa  verso  sud  ed all'altezza di Cosenzio, in prossimità della quota 372, segue  verso ovest la strada che passa a  nord  di  Freddezza,  tocca  quota  410, attraversa Marumoni (quota 435) e raggiunge Nosia (quota 429).

Da Nosia segue il sentiero per Areglia toccando le  quote  434,  438, 416 e da Areglia prosegue per la carrareccia che attraversa  case  il Poggio e raggiunge la strada per Gobbi: prosegue lungo questa per  il breve tratto (250 metri) verso sud e quindi  nella  stessa  direzione per il sentiero che tocca le quote 416, 430, attraversa rio del Gatto e raggiunge Ca' del Bosco (quota 497). Da Ca'  del  Bosco  segue,  in direzione  sud-est,  il  sentiero  che  attraversa  la  quota  526  e raggiunge alle pendici occidentali di M. Spanna la strada per  Mezzano Scotti; prosegue nella stessa direzione lungo tale strada per Mezzano Scotti; prosegue nella stessa direzione lungo  tale  strada  fino  ad incrociare, superato C. Muggione, l'acquedotto (331).

Prosegue lungo quest'ultima strada verso ovest ed all'incrocio con il rio della Lubbia (quota 359) segue il  sentiero  in  direzione  ovest fino all'incrocio con la strada per Centomerli, risale  questa  verso nord per breve tratto e, all'altezza della quota 469, prosegue  verso ovest e sud-ovest per il sentiero che passa a sud  della  quota  519; attraversa le quote 503, 535 e,  sul  proseguimento  per  una  retta, raggiunge la strada per Degara: su tale strada prosegue verso  ovest, attraversa il fosso delle Lubbie e, dopo circa 500 metri,  prende  il sentiero per Ca' Borelli (quota 581) e quindi quello in direzione sud attraverso C. Mazucca e, sul  proseguimento  verso  sud  e  sud-ovest, passando a sud di C. Vignola, raggiunge C. Pegni inferiore (quota 562).

Indi segue  la  strada  in  direzione  ovest  toccando  Villa  Vegni,

C. Sermase e Valle per raggiungere la S.S. 461in  prossimità del  Km 52.300; discende verso sud lungo questa ed a Campore prende la strada che in direzione nord incrocia a quota 496 il rio d'Assalto; discende questo corso di acqua verso sud fino alla confluenza con il  T. Bobbio (quota 359) per proseguire poi lungo il sentiero che  costeggia  tale corso d'acqua in direzione est, e giunto  alla  quota  336,  prosegue verso sud-ovest  lungo  il  sentiero  che  raggiunge  la  strada  per C. Fontanini; prosegue lungo questa verso sud-est  toccando  le  quote 515, 477 e, alla quota 490 (C. Piani).

Prosegue in direzione  est  per il sentiero che tocca la quota 317  e  raggiunge,  a  quota  321,  la strada per Bobbio: prosegue lungo questa  verso  sud  e  passando  ad ovest di C. Biase segue verso est per il sentiero  che  attraverso  la quota 490 raggiunge la strada per C. Riva in prossimità  della  quota 446, percorre tale strada verso sud,  raggiunge  rio  Riva  e  quindi verso nord-est segue il sentiero e raggiunge quota  456  per  piegare poi in direzione sud-est raggiungendo il fiume Trebbia.

Risale  tale corso d'acqua includendo San Salvatore e quindi seguendo  il  confine del comune di Bobbio, raggiunge al Km 90 la s.s. di  Val  Trebbia  n. 45.

Prosegue verso nord lungo tale strada  e,  alla  quota  325  (Km  90) segue, in direzione est, una retta immaginaria che incontra la strada per Coli alla quota 585 sul  confine  comunale  di  Bobbio;  prosegue verso nord lungo tale confine fino a Poggio  Pianone  incrociando  un affluente di destra del fiume Trebbia,  lo  discende  verso  nord  e,

all'incrocio con la strada per C. Costa (quota  475),  prosegue  nella stessa direzione lungo questa raggiungendo C. Costa  (quota  494). 

Da quota 494, segue verso nord il sentiero che, attraversando  il  fosso degli Aregli, raggiunge C. Mezza Cappella a quota 399 da dove prosegue verso nord-est per il sentiero che attraversa il fosso degli  Armanni e poi piegando a nord-ovest, raggiunge C. Nuova (quota 400) e  poi,  a quota 356, il fosso che discende dal M. del  Lago  e  confluisce  nel Trebbia.

Da quota 356, il fosso che discende dal M. del Lago e  confluisce  nel Trebbia. Da quota 356 discende questo corso d'acqua  e  raggiunge  il Trebbia per discenderlo poi verso nord fino  al  ponte  di  Barberino (quota 242).

Prosegue  lungo  s.s.  Val  Trebbia  e,  dopo  circa  un chilometro verso est a quota 248, risale il rio Scabbiazza e, a quota 430, prosegue verso nord per il sentiero che raggiunge Scabbiazza.

Da Scabbiazza segue verso nord la strada per Roncaiolo toccando le quote 429, 381, 366, 352; da quest'ultima quota risale, verso  sud-est,  il fosso  affluente  del  Trebbia  e,  in  prossimità  della  sorgente, prosegue per  il  sentiero  che  in  direzione  nord-ovest  raggiunge Roncaiolo.

Da Roncaiolo prosegue  in  direzione  sud-est  per  il  sentiero  che conduce  a  Costa  Camminata  e,  superata  la  quota  424,  incrocia nuovamente il confine comunale di Bobbio  lungo  il  quale  prosegue verso est e nord-est e, all'incrocio con il rio  Secco,  discende  il corso d'acqua per circa 200 metri per prendere  poi,  verso  est,  il sentiero e quindi la strada per Ponte di Sopra che supera per seguire in prossimità della quota 290 il sentiero che verso est raggiunge il rio Armelio (quota 274).

Risale questi verso sud sino alla quota 520, all'incrocio con la strada per Boioli: segue tale  strada  verso  est fino a Casazza toccando le quote 533, 528,  546  e  567. 

Da  Casazza prosegue verso sud sul  sentiero  che  raggiunge  quota  509  e,  sul proseguimento nella stessa direzione, incrocia il rio Cane:  discende quindi tale corso d'acqua e, alla  quota  337,  all'incrocio  con  la strada per Villanova, prosegue verso sud per tale strada. Dopo  circa un chilometro alla quota  367,  prosegue  ad  ovest  per  quella  che attraversa Scagliotti e raggiunge Costa Rodi (quota 533).

Da Costa Rodi segue verso sud il sentiero e  poi  la  strada  che  in prossimità del ponte Verbucone incrocia quella per Biasini, prosegue su quest'ultima, attraversa Biasini e, sul proseguimento  verso  est, raggiunge il ponte sul Torrente Perino, risale verso nord tale  corso d'acqua e, poco dopo M. Vecchio, segue la strada per  Bacchetti  verso est, passando per la circonvallazione sud (quota 426 e 441), su  tale strada prosegue verso est per quella che porta alle  case  Moline  e, proseguendo su quest'ultima, in  direzione  nord,  passa  ad  est  di Bocito e Belito fino a raggiungere a quota 598 case Matteo, da  dove, per il sentiero verso ovest raggiunge il confine comunale di Travo.

Prosegue poi lungo questi in direzione nord  fino  a  raggiungere  la quota 656, nei pressi di M. Viserano, da dove,  in  direzione  sud-est segue il sentiero che tocca la  quota  614  e  raggiunge  Grilli.

Da Grilli segue verso est la strada per Cassinari e,  proseguendo  sulla medesima verso sud-est, raggiunge  Torria  e  poi  in  direzione  sud C. Invaga e, superata la quota 580, ad est di La  Lama,  raggiunge  il bivio per la cava di pietra: dal bivio prosegue verso ovest lungo  la strada per C. Mole che supera ed all'incrocio con il  T. Olza  discende questi verso est sino al ponte in prossimità della  quota  323. 

Dal ponte segue verso sud la strada per breve tratto e  poi  il  sentiero che, in direzione sud-ovest, attraversa le quote 351 e 457 per andare ad incrociare, alla quota 505, la strada per San Bernardino  e  lungo questa raggiunge tale centro abitato.

Da San Bernardino segue verso est la strada per  Selva,  l'attraversa e, proseguendo raggiunge rio Barbarone (quota  514);  ridiscende  tale corso  d'acqua  e,  alla  confluenza  nel  rio  dell'Osteria,  risale quest'ultimo  fino  ad  incrociare  la  strada  in   prossimità   di C. Osteria.

Segue  tale  strada  in  direzione  ovest  e  a  C. Sartori prosegue sempre verso ovest fino a  raggiungere  Vigolo  toccando  la quota 608: da Vigolo  segue  una  linea  spezzata  immaginaria  verso nord-est facendo vertica Castelnardo e raggiungendo poi C. Zani (quota 544) da dove prosegue per la strada che raggiunge quella  per  Padri.

all'incrocio prosegue lungo tale strada in direzione  est  attraversa Padri, Gragnano di Sotto, e proseguendo verso sud, raggiunge Riglio.

Da Riglio prosegue in direzione sud per la strada che raggiunge  Busa e poi Poggio  da  dove  segue  il  sentiero  in  direzione  sud-ovest raggiungendo Generesso: prosegue poi verso sud-est lungo la strada che raggiunge, a quota 407, il T.Riglio da dove risale verso nord-est per quella che raggiunge Montechino in direzione sud-est, segue la strada

per Groppo Visdomo da dove verso est per la strada che  costeggia  le Rocche, raggiunge il rio Freddo  a  sud  di  Pierfrancesco,  superata Cavadipietra.

Risale quest'ultimo corso d'acqua  e,  al  ponte  sulla strada per Carignone (Km 18,200),  segue  verso  est  e  nord-est  la strada che attraversa Guidi, Rustigazzo, Costa, Vicanino,  Osteria  a C. Bosconi; al Km 1,900 circa prosegue per il confine di Lugagnano Val d'Arda in direzione sud-est fino  a  raggiungere  il  t.Arda.

Risale questo corso d'acqua verso sud ed attraversato  longitudinalmente  il lago di Mignano, in direzione sud il corso d'acqua affluente del lago che incrocia  la  strada  rivierasca  in  prossimita'  del  Km  9  e, risalendo sempre questo corso d'acqua,  incrocia  presso  Levori,  il sentiero che, passando per quota 444, raggiunge in direzione  nord  e

poi est l'abitato di Levori, in direzione est.

Segue  la  strada  per Corti, costeggiando a sud-est il  centro  abitato,  per  seguire  poi verso nord-est il sentiero a mezza costa dell'impluvio  del  lago  di Mignano, sentiero che tocca le quote 465, 479, 514 e, a nord-ovest di

M. Vidalto, raggiunge la miniera da dove segue la  strada  verso  nord per Vitalta.

Da Vitalta segue verso est la  strada  per  Segadello  e  dopo  breve tratto in direzione nord il sentiero  per  C.Farina  e  quindi  verso nord-est la strada per Alessandroni e per Gallosi ed alla  quota  471 quella che raggiunge la strada per Vernasca  alla  quota  465.

Segue quest'ultima verso est attraversando Ranca, Comini, Burgazzi, Silvani e poi all'incrocio con l'affluente del T.Stirone in  prossimità  del Km  10,100,  ridiscende  tale  corso  d'acqua  fino  alla  confluenza raggiungendo così il confine di  provincia.  Risale  verso  nord-est tale confine che per buona parte si identifica con  il  T. Stirone  e,

poco dopo averlo allontanato, raggiunge la strada per  Fornio  (quota 124).

Segue tale strada per nord-ovest toccando la Persica e C. Lolini  fino ad incrociare, alla quota 155, la strada per Castelnuovo  Fogliani  e proseguire poi lungo  questa,  in  direzione  nord,  raggiungendo  il centro  abitato. 

Da  Castelnuovo  Fogliani   segue,   in   direzione nord-ovest,  la  strada  che  passa  per  Santa  Maria  di  Latte   e

attraversato il R. Grattarolo raggiunge quella per Alseno (quota  89).

Da quota 89 prosegue verso sud-ovest per Castell'Arquato e, prima  di giungere a Villa San Lorenzo alla quota 146 (Km  1,900  circa)  segue verso  nord-ovest  la  strada  per  Cinta  Anguissola  che  supera  e raggiunge il T. Arda, prosegue lungo questi per  circa  un  chilometro verso nord e all'altezza della strada per la Sforzesca la segue verso

ovest, raggiunge la Sforzesca e verso nord C. Nuove Remondini da  dove prende la strada in direzione ovest per torre Gazzola, che raggiunge.

Da Torre Gazzola segue, in  direzione  nord-ovest,  il  sentiero  che incrocia la strada per Doppi, lungo questa prosegue  verso  sud-ovest toccando Giarola e verso sud Vigostano, da dove, in  direzione  ovest segue la strada che raggiunge quella per Vigolo Marchese al Km 21,300 circa.

Quindi lungo questa,  verso  nord-ovest,  raggiunge  il  ponte sull'affluente del T. Chiavenna in prossimità del Km  20,500;  risale il corso d'acqua in direzione sud sino ad incrociare  la  strada  per Bastida e lungo questa verso nord-ovest, attraversa Bastida, Castello Turca di Sopra, Piacentino, e all'uscita di  quest'ultimo,  segue  la strada che, piegando verso sud porta  a  C.  Il  Poggio,  all'altezza delle  quali  (quota  134)  segue  verso  sud  il  sentiero  fino   a

raggiungere la cappella sul greto del T. Vezzeno.

Risale quindi il corso d'acqua ed all'altezza di  Torre  Confalonieri prosegue verso ovest per quella che si immette in prossimità del  Km 3 nella strada per Cimafava  percorre  quest'ultima  verso  nord  per circa 200 metri e  quindi,  verso  ovest,  prosegue  per  quella  che attraversa C. Nuova Riva e  raggiunge  il  T. Riglio:  ridiscende  tale corso d'acqua verso nord ed al ponte delle C. del Riglio  segue  verso ovest la strada per Godi e, al Km 4 piega verso sud-ovest.

Attraversa Rizzolo, Torrano e raggiunge La Fratta da dove segue verso ovest,  la strada per M. dei Fiaschi e, nella stessa direzione, il  sentiero  che raggiunge il T. Nure  e  quindi  il  confine  comunale  di  Vigolzone.

Prosegue  verso  nord-est  lungo  tale  confine  ed  all'altezza   di Stradella segue verso ovest la strada per questo centro abitato.

Da Stradella segue la strada verso sud fino a Ca' Sgorbati  e  quindi verso ovest quella per M. Italia (quota 149) da  dove  prosegue  verso ovest per il canale che, raggiunge la strada  per  Grazzano  Visconti che segue per circa 400 metri verso nord e prosegue poi, in direzione ovest, lungo il canale, toccando le quote148 e 147 per incontrare  il

confine comunale di Vigolzone.

Segue verso sud tale confine per breve tratto ed all'incrocio con rio  della  Bosella  discende  tale  corso d'acqua sino ad incontrare la strada per Niviano (quota  127). 

Segue questa verso  ovest,  raggiunge  Niviano,  lo  attraversa  e  per  la s.s. n. 45, in direzione sud giunge a Rivergaro.

Da Rivergaro prosegue verso ovest per la strada del greto del  fiume, raggiunge il Trebbia e quindi il confine comunale di Rivergaro  lungo il quale prosegue verso ovest e poi verso nord fino alla quota 114, a sud-ovest di C. Buschi sul greto  del  fiume  Trebbia. 

Da  quota  114 segue, verso nord-ovest, la sponda di sinistra del corso d'acqua fino all'abitato sud  di  Rivalta  Trebbia  per  proseguire  in  direzione nord-ovest, lungo la strada per la scuola e, poco prima di giungervi, alla quota 132, segue quella verso ovest per Gazzola. 

Attraversa  in direzione nord il centro abitato e, alla quota 136, segue verso ovest la strada per C. Vecchia ed alla quota 131, sul  confine  comunale  di Gazzola,  prosegue  nella  stessa  direzione  lungo  il  canale   che affluisce nel T. Luretta alla quota 127; ridiscende il T. Luretta  fino a C. Nuova ed alla quota 122 segue la strada verso ovest  per  Rivasso da dove prosegue prima verso nord e poi verso ovest  per  quella  che conduce a Sarturano.

In uscita nord da Sarturano (quota 134) segue in direzione nord-ovest la strada per Mirabello e prima di giungervi a La Palazzina, prosegue per quella che conduce a Grintorto, che supera a nord per seguire  la strada che in direzione nord-ovest raggiunge il greto  del  T. Tidone.

Risale tale corso d'acqua fino all'altezza di  Fabbiano  per  seguire poi lungo la strada che in direzione nord-ovest  e  passando  per  la quota  143  raggiunge  il  centro  abitato,  lo  attraversa  fino  ad incrociare ad Osteriazza la s.s.n.  142;  prosegue  lungo  questa  in direzione nord fino a raggiungere il borgo abitato di  Borgonovo  Val Tidone da dove e' iniziata la delimitazione.

 

ART 4

 

Le condizioni ambientali e di  coltura  dei  vigneti  destinati  alla produzione dei vini a denominazione di  origine  controllata  di  cui all'art. 1 devono essere quelle tradizionali delle zone di produzione di cui all'art. 3 e, comunque, atte a conferire alle uve ed  ai  vini le specifiche tradizionali caratteristiche qualitative.

Per la produzione di tutti i vini a DOC "Ortrugo" sono pertanto da considerare   idonei   unicamente   i   vigneti   ubicati   in   zona collinare-pedemontana,   bene   esposti,   su   terreni    argillosi, preferibilmente  di  natura  calcarea  o  calcarea-argillosa,  spesso ferrettizzati, ciottolosi e ghiaiosi.

I sesti d'impianto, le forme di allevamento a spalliera ed i  sistemi di potatura dei  vigneti  (corti,  lunghi  e  misti)  destinati  alla produzione delle uve della denominazione di  origine  controllata  di cui all'art.1 devono essere quelli generalmente usati e comunque atti a non modificare le caratteristiche delle uve e dei vini.

E' vietata ogni pratica di forzatura.

E'  ammessa  l'irrigazione  di soccorso per un massimo di due volte all'anno prima dell'invaiatura.

I vigneti di nuovo impianto e di reimpianto devono essere composti da almeno

3.000 ceppi ad ettaro per tutte le tipologie di vino.

La resa massima di  uva  per  ettaro  in  coltura  specializzata  dei vigneti destinati alla produzione dei vini a denominazione di origine controllata di cui all'art.  1,  i  rispettivi  titoli  alcolometrici volumici naturali minimi, devono essere i seguenti:

 

ORTRUGO: 12,00 t/ha, 10,50% vol.

 

Nelle annate favorevoli i quantitativi di uve ottenuti e da destinare alla produzione dei  vini  a  denominazione  di  origine  controllata "Ortrugo" devono essere riportati nei limiti di cui sopra, purché la produzione globale non  superi  del  20%  i  limiti  medesimi,  fermi restando i limiti resa uva-vino per i quantitativi di cui trattasi al comma successivo.

La resa massima dell'uva in vino finito, pronto per il  consumo,  non deve essere superiore al 70%. Dal  70  all'80  l'eccedenza  non  può essere rivendicata come denominazione di origine  controllata. 

Oltre l' 80% decade per tutto il prodotto il diritto alla denominazione  di origine controllata.

 

Le uve destinate alla produzione dei vini spumanti a denominazione di origine  controllata   "Ortrugo"   debbono   assicurare  

un   titolo alcolometrico minimo totale naturale dell' 9,50% vol.

 

ART 5

 

Le operazioni di  vinificazione,  compreso  la  presa  di  spuma,  la rifermentazione   in    bottiglia    o    in    grandi    recipienti, l'invecchiamento, l'affinamento in bottiglia e l'imbottigliamento  di tutti i vini a denominazione di origine controllata "Ortrugo" di  cui all'art.1, debbono essere effettuati in provincia di  Piacenza  salvo quanto specificatamente previsto nel presente articolo.

E' consentito di effettuare le operazioni di vinificazione  compreso  la  presa  di spuma, la  rifermentazione  in  bottiglia  o  in  grandi  recipienti, l'invecchiamento, l'affinamento in bottiglia e l'imbottigliamento  di tutti i vini a DOC "Ortrugo" negli stabilimenti delle  ditte  site nel comune di Rovescala ad est del torrente Bardoneggia in  provincia di Pavia.

E' in facoltà del Ministero per le  politiche  agricole  -  Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione  delle  denominazioni  di origine e  delle  indicazioni  geografiche  tipiche  dei  vini  -  su richiesta delle ditte interessate, consentire che  le  operazioni  di vinificazione dei vini "Ortrugo", siano  effettuate  in  stabilimenti siti nel comune di Santa Maria della Versa e Rovescala, in  Provincia di Pavia.

Nella vinificazione sono ammesse le pratiche enologiche tradizionali, leali e costanti, pur tenendo opportunamente conto degli  adeguamenti tecnologici e della ricerca atte a  conferire  ai  vini  derivati  le peculiari caratteristiche.

La denominazione di  origine  controllata  dei  vini  "Ortrugo"  può essere utilizzata per designare il vino spumante ottenuto con mosti o vini che rispondono alle condizioni ed  ai  requisiti  previsti,  dal presente disciplinare, per i vini omonimi.

Le  operazioni  di   spumantizzazione   dei   predetti   vini   della denominazione di origine controllata  "Ortrugo"  sia  con  il  metodo classico o tradizionale  che  in  grandi  recipienti  chiusi,  devono essere effettuate in stabilimenti siti nell'ambito della provincia di Piacenza e  negli  stabilimenti  siti  nel  comune  di  Rovescala  in provincia di Pavia.

La denominazione di  origine  controllata  dei  vini  "Ortrugo"  può essere utilizzata per designare il vino frizzante che  risponde  alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare.

 

ARTI 6

 

I vini di cui all'art.1 all'atto della immissione al  consumo  devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

 

"Ortrugo":

colore: paglierino chiaro tendente al verdognolo;

profumo: delicato, caratteristico;

sapore: secco o abboccato, retrogusto amarognolo, tranquillo; 

titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00%  vol.; 

acidità totale minima: 5,00 g/l;

estratto non riduttore minimo: 15,00 g/l.

 

"Ortrugo" frizzante:

spuma: vivace ed evanescente;

colore: paglierino chiaro tendente al verdognolo;

profumo:  delicato, caratteristico;

sapore: secco o abboccato, fresco, fine,  gradevole  con  retrogusto  amarognolo; 

residuo zuccherino massimo 17 gr/lt

titolo alcolometrico volumico totale minimo:  11,00%  vol.; 

residuo zuccherino massimo 17,00 gr/l;

acidità totale minima: 5,00 g/l;

estratto non riduttore minimo: 15,00 g/l.

 

"Ortrugo" spumante:

spuma: fine e persistente;

colore: paglierino chiaro tendente al verdognolo;

profumo:  delicato, caratteristico;

sapore: da Brut a Dry ,  retrogusto  amarognolo;

titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol.;

acidità totale minima: 5,00 g/l;

estratto non riduttore minimo: 15,00 g/l.

 

E' in facoltà del Ministero per le  politiche  agricole  -  Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione  delle  denominazioni  di origine  e  delle  indicazioni  geografiche  tipiche   dei   vini - modificare, con proprio decreto,  per  i  vini  di  cui  al  presente disciplinare, i limiti minimi sopra indicati per la acidità totale e l'estratto secco netto.

 

ART 7

 

La menzione di vigna  seguita  dal  toponimo,  per  tutti  i  vini  a denominazione di origine controllata  Ortrugo,  deve  essere  scritta immediatamente  al  di  sotto  della  scritta  denominazione  origine controllata con caratteri di stampa di altezza,  forma  e  dimensione non superiore al nome “Gutturnio”.

Tali vini debbono essere immessi  al consumo finale solo in recipienti di capacità inferiore a 5 litri  e solo tranquilli.

Alla denominazione di origine controllata di cui all'art.1 e' vietata l'aggiunta di qualsiasi qualificazione diversa da quelle previste nel presente disciplinare,  ivi  compresi  gli  aggettivi:  extra,  fine, scelto, selezionato, vecchio e similari.

E' tuttavia consentito l'uso di indicazioni che facciano  riferimento a nomi, ragioni  sociali,  marchi  privati,  non  aventi  significato laudativo e non idonei a trarre in inganno il consumatore.

Le  indicazioni  tendenti  a  specificare   la   attività   agricola dell'imbottigliatore quali: viticoltore,  fattoria,  tenuta,  podere, cascina ed altri termini  similari,  sono  consentite  in  osservanza delle disposizioni UE e nazionali in materia.

In considerazione  della  consolidata  tradizione  e'  consentita  la commercializzazione di vino, avente residuo  zuccherino  superiore  a quanto previsto dal presente disciplinare, necessario alla successiva fermentazione naturale in bottiglia, con la dicitura DOC "Ortrugo" purché detto prodotto sia confezionato in contenitori non  a  tenuta di pressione di capacità da 10 a 60 litri.

 

ART 8

 

Per tutti i vini a denominazione di origine controllata "Ortrugo", è obbligatorio  apporre  sull'etichetta  l'indicazione  dell'annata  di produzione delle uve.

Per i vini a Denominazione  di  origine  Controllata  "Ortrugo"  sono ammesse tutti i tipi di chiusure previste dalla  norma  ad  eccezione dei tappi a corona di quelli in plastica e salvo quanto previsto  dal presente articolo.

I tappi in plastica sono ammessi esclusivamente per i contenitori  da 10 a 60 litri non a tenuta di pressione.

Per la tipologia “Ortrugo” frizzante è consentito l'uso  del  tappo  a fungo.

 

 

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